sabato 22 marzo 2014

Corsa notturna verso Amsterdam...

Dopo treni che si dividono a metà percorso, per andare un pezzo da una parte e uno dall'altra, dopo altri che prendono traghetti e si fanno un bel pezzo di mare, siamo arrivate alla terza grande scoperta dell'interrail: il treno notturno! 
Da Copenhagen ci stiamo dirigendo verso Amsterdam, e dato che ci separano dalla nostra meta ben 15 ore di viaggio, abbiamo optato per una tratta notturna perché si, bello guardare i paesaggi, però non siamo mica pazze...!
Copenhagen ci ha colpito molto...un'altra città complessa, particolare, ricca di differenze...e a dir poco freddissima! Siamo state sfortunate con il tempo come al solito (ma va?!), per la maggior parte del tempo ci ha risparmiato la pioggia ma vento gelido e nuvoloni preoccupanti non sono mai mancati. Per raggiungere la sirenetta in particolare abbiamo rischiato di congelare e/o farci portare via da una tromba d'aria...e la sirenetta, per inciso, è un po' triste...la statua in sè è anche carina, ma le hanno costruito intorno tutte le fabbriche della città...mentre cercavo di fare qualche bella foto mi ritrovavo sempre a inquadrare un capannone, o una ciminiera fumosa o una nave da carico. Non mi meraviglia il suo sguardo triste, davanti a un tale scempio. Non credo che stia male per il suo amato principe umano, ma per la deturpazione della sua terra.
L'altro must di una visita a Copenhagen è la vietta con tutte le case colorate sul canale, chiamata Nyhavn. Davvero caratteristica e allegra, ma pensateci due volte prima di tornarci la sera. É costellata di ristorantini e locali carinissimi, ma hanno prezzi proibitivi (questo un po' ovunque a Copenhagen, visto che abbiamo mangiato da McDonald per risparmiare e ci siamo ritrovate comunque a spendere 9€ di menù) e non c'è davvero un'anima in giro. Forse il venerdì (ci hanno spiegato essere il nostro sabato sera) e un pochino anche il sabato, ma di sicuro non d'inverno in settimana.
La grande scoperta della vacanza invece è stata Christiania. La conoscete? No, non è una chiesa...è un quartiere hippy. Per la precisione un quartiere occupato da hippy negli anni '70, ostacolato e odiato dal governo centrale, ma in qualche modo tollerato e lasciato in pace a vivere con le sue piccole, particolari regole. 
Io avevo letto di questo posto e volevo assolutamente visitarlo, aspettandomi un quartiere desolato e sporco, pieno di barboni, pericoloso, ma sicuramente caratteristico. Mi ero fatta questa idea perché avevo letto che non era possibile fare fotografie, e nel caso si trasgredissero le regole le conseguenze avrebbero potuto essere imprevedibili...suona un po' spaventoso no?
Quello che però in internet non ho letto è che ci sono molte più regole, tra cui la completa proibizione di droghe pesanti e dell'uso della violenza per qualsiasi ragione. In poche parole questa comunità ha deciso (e non so come ci é riuscita) di autoproclamarsi autonoma, rendere legale l'uso della cannabis, vivere in pace senza rotture di palle dal governo e dall'ambiente esterno e rimanere comunque abbastanza "nascosta", poco commerciale o turistica, autentica. Quindi, sedendovi a qualche delizioso e caratteristico bar in Christiania, potrete ammirare un branco di persone interessanti e quantomeno divertenti e uniche, se siete fortunati perfino parlarci. Non potete immaginare che gente ci sia! I locali, quelli autentici, sono i migliori...
Potrete anche fare un giro nel "green light district", un posto meraviglioso che avrei voluto fotografare da morire per gli splendidi graffiti...e, bè, per tutto il resto. Scimmiottando il famoso quartiere porno di Amsterdam, questo luogo invece di vendere donne nude offre erba e fumo, e invece di essere in vetrina si può ammirare il tutto direttamente dai venditori, dotati di banchetti coperti da teli di cerata mimetica (è stata la loro risposta alle richieste del governo danese di "rendere meno evidente il commercio di stupefacenti". Geniali!).
I miei timori di un posto pericoloso si sono rivelati completamente infondati: le persone, nemmeno troppo numerose poi, vagano sorridenti e stordite, e se si mettono a chiacchierare condividono idee e ragionamenti dei più assurdi senza alcun secondo fine. Certo, non ho nemmeno provato a tirare fuori la macchina fotografica e vi invito a fare lo stesso; in caso contrario non saprei dire cosa potrebbe succedere, ma il divieto di fotografie è decisamente esplicito e si trova OVUNQUE.
Per questo posso solo invogliarvi mostrandovi l'ingresso di questo paese dei balocchi tutto danese, che già lascia intendere molto di come possa essere l'interno (consiglio: appena varcate il cancello voltatevi, e godetevi la scritta "welcome to EU": siete in un altro paese gente!).


Ma ora torniamo all'interrail. In senso stretto, questa é la nostra ultima tappa (infatti da Amsterdam a Londra andremo in bus, poiché conveniva terribilmente rispetto al costosissimo treno che collega Londra alla terraferma).
Avevo molte preoccupazioni legate a questa tratta: comincio col dire che NESSUN TRENO NOTTURNO È COMPRESO NEL BIGLIETTO INTERRAIL. Purtroppo, dovrete sempre prenotare un posto e pagare, pure caro oserei dire, almeno con i treni Bahn che collegano tutto il nord Europa.
La buona notizia è che pagherete solo un supplemento, il cui prezzo è molto variabile (e credetemi, non vorreste dover pagare il prezzo pieno...!). La nostra tratta costava: 
-12€ per prenotare solo la poltrona, quindi senza nessun letto e la prospettiva di 15 ore molto lunghe...
-24€ circa per la couchette a 6 posti, più comoda ma a dir poco affollata come idea...
-sui 30€ per la couchette a 4 letti, sicuramente interessante per avere la speranza di un po più di privacy (e spazio!).
Per quanto riguarda le soluzioni di categoria superiore non vi saprei dire il prezzo, perché ho eliminato quella possibilità fin dalla prima volta che ho visto i prezzi: si saliva sopra il centinaio, e non mi sembrava troppo il caso. Considerato che una notte in treno fa "risparmiare" una notte in hotel, un prezzo tra i 20 e i 40€ può essere accettabile, ma sopra mi pare esagerato.
Non vi nascondo la fatica di compiere questa scelta. Ogni opzione aveva i suoi pro e i contro: ok risparmiamo, ma poi come ci arriviamo al mattino ad Amsterdam? Ok paghiamo di più e dormiamo, ma l'idea di condividere una stanza di 1 metro per 2 con 4 sconosciuti in minuscoli letti a castello non è proprio allettante...
Alla fine abbiamo comunque optato per questa opzione (6 letti) perché abbiamo scoperto una cosa...una cosa molto utile...soprattuto alle ragazze!
DONNE, ASCOLTATEMI! Approfittate del vostro status privilegiato guisto su un paio di cose in questo mondo maschilista, e chiedete una cabina woman-only! È nei vostri diritti. Se vi va grassa come a noi, verrete spostate in una tutta per voi. Ovviamente, per loro è più comodo darvi una cabina vuota piuttosto che assicurarsi che nella vostra non ci siano maschi. Comodo no? Così ci siamo ritrovate in una couchette da 6 in 2! Io sono comodamente seduta sui sedili di sotto (come nel nostro regionale, una lunga panca "moquettosa" per 3 persone circa, il cui schienale però si alza e diventa il primo piano di un letto a castello composto da 3 piani), mentre la mia compagna di viaggio già dorme come un ghiro nel suo lettino all'ultimo piano. Purtroppo lo spazio è angusto e ho faticato a fare una foto decente, ma questo è quella che per stanotte chiameremo "casa".


Ed ecco a voi il letto all'ultimo piano, fatto nel modo migliore possibile considerato che per mettere le lenzuola devi trovare un modo per farle passare sotto le tue stesse ginocchia...! Ah, persone alte, astenetevi: io ci sto a malapena e sono alta 1,75m.


A breve andrò a testarlo, e nel prossimo post assegnerò un punteggio alla qualità della dormita. Per ora il trucco della camera solo femminile è stato molto apprezzato, e il livello di privacy è eccellente!
Un'ultima accortezza, interrailers...la carrozza ristorante sul nostro treno non era particolarmente cara, ma vi consiglio ugualmente di portarvi qualcosa da casa. Tante schifezze da mangiare, magari una birretta, e il viaggio passerà meglio!

Buona notte a tutti...io continuo a sfrecciare verso l'Olanda tra un sogno e l'altro.

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